Cantiere Città. Note per la partecipazione attiva nella città culturale.
Siamo lieti di condividere con voi la pubblicazione “Cantiere Città. Note per la partecipazione attiva nella città culturale”, un volume che raccoglie esperienze, riflessioni e strumenti per chi opera nel settore culturale e amministrativo. Questo testo, promosso dal Ministero della Cultura e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, è frutto di un lavoro collettivo che mira a esplorare la cultura come leva di sviluppo sostenibile e partecipativo.
Abbiamo avuto il piacere di contribuire a questa pubblicazione con il nostro saggio La co-creazione come pratica inclusiva per i cittadini e le cittadine, in cui approfondiamo il ruolo della co-creazione artistica e dei giochi urbani come strumenti innovativi per favorire la partecipazione attiva delle comunità nella costruzione della vita culturale delle città.
Vi invitiamo con orgoglio a leggere questa pubblicazione, che rappresenta un’importante occasione di confronto sulle modalità con cui la cultura può diventare realmente accessibile e partecipata.
Il contesto di Cantiere Città
Cantiere Città è un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali con l’obiettivo di valorizzare le progettualità delle città finaliste al titolo di Capitale italiana della cultura. Il progetto si basa su un piano di capacity building, un percorso formativo pensato per rafforzare le competenze delle amministrazioni locali e delle comunità coinvolte nella valorizzazione dei progetti culturali presentati durante le candidature.
Il programma si articola in due percorsi: uno individuale, pensato per ogni città partecipante, e uno collettivo, che vede il coinvolgimento dei rappresentanti delle amministrazioni comunali, i progettisti dei dossier e altri attori locali. Quest’anno, il confronto con le città ha evidenziato una necessità fondamentale: formarsi su come attivare la partecipazione giovanile.
Di fronte a questa esigenza, è stato chiesto a noi di Pot in Pot di progettare un percorso di formazione in tre moduli, volto a fornire strumenti concreti per coinvolgere le nuove generazioni nella progettazione culturale delle loro città.
La Junior Edition: i giovani protagonisti della cultura
Ma, per questa terza edizione, il vero cambiamento è arrivato con una decisione audace da parte della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali: per capire davvero come coinvolgere i giovani, era necessario fare un passo ulteriore e aprire a loro lo spazio che fino ad oggi era stato degli adulti. Così è nata la Junior Edition: una nuova azione per coinvolgere attivamente le nuove generazioni e renderle protagoniste del processo decisionale.
Dieci delegazioni, formate da giovani tra i 18 e i 24 anni provenienti dalle dieci città finaliste, sono state selezionate tramite un avviso pubblico per lavorare insieme alla progettazione di un programma di visita di tre giorni. Per tre mesi, i giovani viaggeranno e visiteranno reciprocamente le città, condividendo e valorizzando il patrimonio umano e culturale delle rispettive comunità. Piccole realtà come Maratea, città del Sud Italia, si sono confrontate e si confronteranno con realtà del Nord come Alba, o con città più popolose come Latina: un mosaico di esperienze che ha arricchito il valore dello scambio.
“Fuori dalla competizione – che è stata riservata agli adulti – i ragazzi hanno immaginato visite molto lontane dalla solita narrazione da cartolina, portando le delegazioni a conoscere ed entrare in contatto con la vera dimensione culturale delle loro città” ci ha raccontato Francesco Mannino, coordinatore delle visite delle giovani delegazioni.
Ma come raccontare questo viaggio incrociato di giovani, comunità e amministrazioni?
La risposta è nata proprio dalla co-progettazione con i ragazzi. Nei giorni del 13 e del 14 Novembre 2024, a L’Aquila, noi di Pot in Pot abbiamo ideato e realizzato un gioco per la co-creazione di un format narrativo, un percorso ludico che ha permesso ai giovani di costruire una narrazione autentica e dinamica dei loro territori, esplorando nuove forme di interazione e coinvolgimento.
Uno sguardo più ampio…
Questa esperienza ci ha portato a riflettere sul contesto più ampio della partecipazione giovanile in Europa. Molte istituzioni culturali hanno compreso che per parlare ai giovani, è necessario che siano proprio loro a prendere la parola. Un esempio virtuoso è la Fondazione Gulbenkian di Lisbona, che ha creato lo Young Advisory Group, un team di nove giovani che lavorano insieme agli esperti della Fondazione per ridefinire strategie, processi e programmi culturali. “Quali sono le voci che non sono mai ascoltate?” si chiedono i giovani membri del board.
E questa è la stessa domanda che ci portiamo a casa dalla nostra esperienza con Cantiere Città. Se ci mettiamo in ascolto, se riportiamo al centro le nuove generazioni, il loro coinvolgimento diventa un’opportunità straordinaria per immaginare il futuro della cultura e della società. E, come abbiamo scoperto, il gioco con le nuove generazioni è sempre una scommessa che vale la pena fare.